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Bugie, artrosi e rocknroll.

Posted by V. on 16:08 in , ,

Still Crazy (1998)
Ne abbiamo già parlato: il mondo della musica è ben strano. Invidiamo tanto i cantanti o le band che fanno fortuna, supportate (o sopportate?) dalle grandi etichette discografiche, seguite da folle smisurate di fans e schiere di bodyguard neanche fosse un esercito in marcia. I rotocalchi parlano costantemente di loro, fotografando le loro vite da sogno in luoghi invidiabili, criticando o appoggiando flirt con gente smisuratamente famosa tale quale a loro e così via. Invidiamo la loro esistenza e al contempo ne siamo affascinati, con il risultato di non perdere neanche una notizia sulle loro assurde vite.

Peccato che non si pensi a tutti coloro che invece, con identica o maggiore passione e talento, hanno rischiato e perso. Decine e decine di gruppi che con sacrificio hanno cercato di costruire la propria carriera mettendo faticosamente assieme ogni tassello utile ai loro scopi, come un domino, per poi vederselo distrutto nel giro di pochi secondi. Come la band di cui parla Still Crazy.

Beh, non andò proprio così con gli Strange Fruit. Negli anni ’70 cinque giovani ragazzi erano riusciti con la loro musica a ottenere la fama meritata fino a quando la droga, l’alcool e l’egocentrismo (che non manca mai nelle rockstar) rovinarono tutto. Il gruppo si sciolse e ognuno di loro riprese una vita normale cadendo nell’anonimato, finché un appassionato del gruppo convince il tastierista, Tony, a rimettere assieme il gruppo per un revival.

Tony riprende i contatti con Karen, loro ex groupie, e la convince ad aiutarlo. Seguono fughe rocambolesche, riconciliazioni e nuovi litigi, dubbi e scoperte, in un crescendo vorticoso di musica rock e scene esilaranti. Gli anziani musicisti dovranno confrontarsi con un mondo che corre più veloce che ai loro tempi, con una concezione della musica diversa e con il dilemma della rockstar un po’ stantia: gli anni si sentono sulle spalle di tutti.

Nonostante tutti i problemi (il batterista inseguito da un probabile agente del fisco, il cantante costretto a vendere la propria casa e il chitarrista con problemi mentali) gli Strange Fruit ritornano a suonare, ancora più folli di quando hanno cominciato.

Un bel film, allegro e particolare: tratto dal filone definito ‘rockfilm’ mostra uno squarcio della vita di chi abbiamo sempre fantasticato osservare. Narra l’esistenza sregolata di quelli che han fatto della propria passione un mestiere e di chi non ha perso le speranze, in un mondo ormai asettico e dominato dal music business, di suonare della musica con i controcazzi.


Ray (rivolto al pubblico) – Ciao Belgio! –

Les (a bassa voce) – Siamo in Olanda, idiota. -

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